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Durante i primi giorni di Agosto del 1530, sulla montagna pistoiese, si svolse una battaglia fra le truppe fiorentine, guidate dal Commissario Generale di Campagna Francesco Ferrucci, e le truppe imperiali, numericamente superiori, guidate da Fabrizio Maramalbo, Alessandro Vitelli e dal principe d’Orange. Francesco Ferrucci era a Pisa quando ricevette l’ordine di tornare a Firenze per difenderla dall’imminente attacco delle truppe imperiali. Per ottenere un effetto sorpresa sugli avversari, decise di raggiungere Firenze passando per le colline lucchesi e la montagna pistoiese, toccando Borgo a Buggiano per poi risalire attraversando Collodi. Arrivato nelle vicinanze di Vellano, Ferrucci tagliò dritto fino a Calamecca, attraversò Prunetta, si diresse a nord per arrivare a San Marcello e da qui a Gavinana: il luogo dello scontro. Francesco Ferrucci perse la vita per mano del nemico Fabrizio Maramalbo, che lo aveva fatto prigioniero. A partire dall’Ottocento questa battaglia assunse dei valori simbolici diventando mito di libertà.