San Marcello Pistoiese
- Dintorni
- Val di Luce
Il fiume Reno nasce a Prunetta, sulla Montagna Pistoiese, a 958 m s.l.m. Questo primo tratto di vita del fiume è caratterizzato da numerose cascate e da una forte azione erosiva da parte delle acque, che in questo modo scavano il proprio letto e formano la valle. Il fiume ha una corrente molto forte, quindi anche il trasporto di massi e detriti è un fenomeno geomorfologico molto importante, come lo è anche il deposito dei materiali trasportati. Quest’ultimo fenomeno però, nel tratto giovanile, è molto ridotto, perché il fiume è abbastanza stabile e la pendenza è modesta. Nella parte matura del fiume assistiamo alla formazione di meandri, andamenti serpentiformi delle acque con un forte potere erosivo sulla parte esterna del letto, e di deposito su quella interna. Da questo tratto in poi, i fenomeni più rilevanti sono quelli di deposito e di trasporto, perché man mano che ci avviciniamo alla foce, la forza e la velocità dell’acqua diminuisce, con una conseguente diminuzione del potere erosivo. Il tratto che arriva fino allo sbocco nel Mar Adriatico è caratterizzato dalla formazione di cumoli di sabbia e argilla, trasportati in prossimità della foce dove la forza del fiume è praticamente nulla ed il fenomeno del trasporto è inesistente. La Valle del Reno è stata abitata fin dalla preistoria, come lo dimostrano alcuni ritrovamenti di punte di frecce e utensili vari nelle vicinanze di Marzabotto. Gli insediamenti più importanti sono stati quelli Etruschi, che hanno lasciato tracce evidenti della loro presenza. A Marzabotto è stato anche creato il Museo Nazionale Etrusco e sono in corso gli scavi alla città di Misa, che fu fondata quando vennero aperti gli sbocchi sul Mar Adriatico, e venne usata come centro produttivo e carovaniero. Il fondovalle invece, fu colonizzato dai romani, che si insediarono in agglomerati urbani collegati fra loro da una rete di strade minori. La testimonianza più importante della colonizzazione romana è l’acquedotto costruito durante l'impero di Augusto che, ripristinato il secolo scorso, viene parzialmente usato anche oggi. Durante il periodo medievale queste zone furono caratterizzate da continue lotte per il comando sui vari borghi e castelli fino a quando non furono assoggettate al potere dei Conti di Panico che scomparvero intorno al 1400, dopo due secoli di dominio. Nacquero dei comuni, che in maggioranza dipendevano dalla pieve di S. Lorenzo di Panico, di cui oggi rimane molto poco. Nel 1800, con il rafforzamento della rete comunicativa, cominciò lo spopolamento dei monti; le persone preferivano vivere a valle. Fu costruita l’odierna Porrettana, la Via Leopolda e tra il 1862 e il 1864 fu realizzata la linea ferroviaria Bologna- Pistoia. Durante la Seconda Guerra Mondiale queste zone furono teatro di numerose lotte, vista la loro importanza strategica. L’episodio più sanguinoso riguarda la ritirata delle truppe tedesche, che arretrarono la prima linea di difesa fino a Monte Sole, sterminando, durante la fuga, la popolazione civile, accusandola di favoreggiare le brigate partigiane. Le zone circostanti furono minate, bombardate, e anche i pochi sopravvissuti all’eccidio furono costretti a lasciare i monti; persino dopo la fine del conflitto poche persone tornarono alle vecchie abitazioni, che nel frattempo erano state completamente distrutte.